Casale
Monferrato

La Storia

La città di Casale Monferrato nasce in epoca celto-gallica sulla riva destra del fiume Po. Dapprima con un piccolo agglomerato di capanne abitato da tribù di liguri, poi conquistato dai Romani che lì fondano un municipium chiamato Vardacate, che diviene presto un importante centro per tutto il circondario.

La prima fonte certa del nome Casale risale all’anno 988 quando, a seguito delle invasioni barbariche, compare in un documento di donazione del Giacomo Andrea alla canonica di Sant’Evasio, dal nome del Vescovo Evasio che la cristianizzò.

Grazie all’arrivo in città degli Aleramo, al seguito dei Longobardi, Casale entra a far parte della marca del Monferrato.

Grande cambiamento politico, religioso e culturale avviene quando, sotto il regno di Guglielmo VIII, Casale diventa sede di diocesi e quindi assume il titolo di città.

 

Per tutto il Seicento Casale è sottoposta agli assedi di Spagnoli e Francesi fino alla pace di Utrecht dl 1713, con il passaggio ai Savoia e la perdita di ruolo di capitale.

Durante la guerra della Prammatica Sanzione per la successione al Trono d’Austria, l’occupazione di gallo-ispani nel 1745 causa gravi danni a chiese e conventi.

Subito dopo Casale fu investita dal vento barocco e per l’impegno dei nobili borghesi, nacque una elegante architettura nelle chiese e nei palazzi, tutt’ora ammirata.

Si susseguono poi diverse famiglie influenti, che trasformano Casale in una elegante cittadina barocca con chiese e palazzi che incantano da secoli, tramandando fascino e storia. La strada Barocca per eccellenza è via Mameli che ancora oggi ammalia tutti con la sua elegante maestosità.

Da sempre, infatti, ospita la vita culturale della città grazie ai numerosi palazzi nobiliari.

Arrivò la bufera francese e nell’epoca napoleonica, per riconoscimento di Bonaparte, Casale ebbe qualche miglioramento (Tribunale, Liceo, Caserme). Con la sconfitta di Novara resistette ad oltranza alle truppe austriache, e durante la seconda Guerra d’Indipendenza fu il fulcro della strategia francopiemontese.

Alla fine dell’800 Casale divenne “capitale del cemento” e nel ‘900 trasformò a fatica le proprie imprese verso il settore dei frigoriferi e delle macchine da stampa.

Casale ancora oggi è il centro della cultura e del commercio del Monferrato ed è stato inserito nel giugno del 2014 nell’elenco dei siti Unesco per la magnificenza dei paesaggi viti-vinicoli.

Nell’inverno del 2018 è stata candidata come Capitale Italiana della Cultura 2020 e si è posizionata tra le 10 finaliste.

Monumenti

CATTEDRALE SANT’EVASIO

Il Duomo di Casale, antichissima chiesa dedicata a Sant’Evasio, patrono della città, è un vero e proprio gioiello dell’architettura gotico-romanica, risultato di una lunga e complessa vicenda costruttiva che dal 1108 si spinge fino all’800, periodo in cui ne viene decisa la demolizione, che l’archeologo Luigi Canina trasforma però in un significativo restauro.

MUSEO CIVICO E GIPSOTECA BISTOLFI

Situato nell’ex Convento di Santa Croce affrescato all’inizio del Seicento da Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, include: la Pinacoteca, con l’esposizione di circa 250 opere tra dipinti e sculture, la Gipsoteca Bistolfi, con 170 sculture in gesso, marmo e bronzo dell'artista casalese Leonardo Bistolfi, e la mostra dedicata al viaggiatore ottocentesco Carlo Vidua, con l’esposizione di testimonianze dai cinque continenti.


TEATRO MUNICIPALE

All’ingresso del centro cittadino, spicca il Teatro Municipale inaugurato alla fine del ‘700, dopo la ricostruzione voluto dai nobili casalesi. Il Teatro nel 1861 passa definitivamente al Comune e, a causa di una serie di problematiche, rimane chiuso per circa 100 anni, divenendo persino un magazzino durante il periodo della guerra. Negli anni ’80 vengono programmati lavori di restauro che lo riportano agli antichi splendori, restituendolo finalmente alla città.

CASTELLO DEL MONFERRATO

Protagonista della città fin dall’antichità è il Castello Paleologo, voluto da Giovanni II Paleologo, marchese di Monferrato. Il Castello ospita il distretto militare negli anni ’50, per poi diventare sede di gestione del Reggimento Divisione Cremona fino alla metà degli anni’80. Dopo un decennio di abbandono il Comune di Casale decide di acquistarlo dal Demanio per dargli nuova vita. Dal 2001 il Castello è oggetto di interventi di restauro, che lo stanno restituendo alla città come innovativo e splendente polo culturale.

SINAGOGA E MUSEO EBRAICO

La sinagoga fu edificata nel 1595 nel quartiere ebraico della città. Precede quindi di oltre un secolo l’istituzione del ghetto nel primo Settecento. Quando il ghetto fu istituito nel 1723, la sinagoga si venne a trovare entro i suoi confini, e non si rese perciò necessario il suo trasferimento. La sala di preghiera dovette però essere ampliata per soddisfare le esigenze dell’accresciuta popolazione ebraica, che accoglieva ebrei giunti anche da località limitrofe, in particolare da San Salvatore Monferrato.

Successivamente all’emancipazione del 1848, la sinagoga subì nel 1866 un secondo radicale rifacimento, con l’ampliamento ulteriore della sala e la sopraelevazione di un piano ad accogliere l’ampio matroneo che si affaccia sulla sala con finestre chiuse da grate di legno. La sinagoga è oggi ancora occasionalmente aperta al culto in occasione di feste religiose. Il museo è un frequentato luogo di visite e sede di eventi pubblici legati ai temi dell’ebraismo, quali conferenze, concerti ed incontri culturali.

SAN DOMENICO E CHIOSTRO

La chiesa è stata fondata nel 1472 dal Marchese del Monferrato Guglielmo Paleologo e consacrata nel 1513. Il progetto della chiesa è dovuto al Suardi, detto il Bramantino.

Verso la metà del XVIII secolo, l’architetto Francesco Ottavio Magnocavalli curò il restauro dell’antica cappella marchionale, dandole un’impronta barocca. Possiede due magnifici chiostri che recentemente sono stati restaurati e resi fruibili.

SANT’ILARIO

La chiesa di Sant’Ilario, dedicata al Santo francese Ilario di Poitier Vescovo e Dottore della chiesa, è tra le più antiche della città. Secondo la storiografia locale fu eretta a parrocchia tra il 1488 e il 1520, ma rimase sottoposta alla giurisdizione del Capitolo della Cattedrale fino al 1557, infatti i canonici furono i suoi primi parroci. Successivamente la cura di Sant’Ilario fu affidata ai Carmelitani dell’Osservanza per volontà della Marchesa Anna d’Alençon.

Nell’ottocento vennero realizzate numerose trasformazioni a tutto il complesso, prima secondo gli studi dell’architetto Edoardo Arborio Mella e poi, con progetto di Giuseppe Ferrari d’Orsara, la chiesa venne ampliata verso nord con l’aggiunta della cupola di forme brunelleschiane. La chiesa fu riaperta ai fedeli nel 1877; solo negli anni 1888-1891 venne rinnovata la facciata in stile neoclassico, secondo un nuovo progetto di Crescentino Caselli di Fubine.

PALAZZO GOZZANI DI TREVILLE, SEDE DELL’ACCADEMIA FILARMONICA

Palazzo Gozzani Treville, più noto come sede dell’Accademia Filarmonica che si trasferì dal vicino Palazzo Pallavicino-Mossi, è uno dei più prestigiosi esempi di dimora nobiliare settecentesca.

Progettata nei primi decenni del secolo XVIII dall’architetto Giovanni Battista Scapitta, la costruzione viene eretta da Giacomo Zanetti e rimaneggiata alla fine del secolo dal vicentino Ottavio Bertotti Scamozzi, in particolare nel prospetto che conserva il segno inconfondibile dell’architettura neoclassica.

Imponente la facciata leggermente concava, per assecondare l’andamento curvilineo della via, raffinato l’elegante atrio con colonne e affreschi che danno l’illusione della realtà; scenografico il bel cortile arricchito di statue, balconate, torrette, fondali con vedute del giardino. Le rampe del grandioso salone portano al piano nobile.

SANTA CATERINA

La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, detta di Santa Caterina dall’intitolazione del monastero domenicano di Santa Caterina da Siena di cui la chiesa faceva originariamente parte, è considerata uno dei capolavori barocchi della città. Fu costruita all’inizio del 1700 su progetto di Giovanni Battista Scapitta e, assieme al convento, fu consacrata il 24 agosto 1720. La chiesa mantenne inalterata la sua struttura originaria, mentre il convento subì numerose trasformazioni, divenendo anche scuola e ospedale.

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